noia

Star dei social media

Leggo questo articolo per caso: http://www.corriere.it/tecnologia/economia-digitale/14_settembre_15/jenn-mcallister-jennxpenn-star-youtube-eeaac4d0-3ce0-11e4-95e1-a222c06f54b6.shtml

Mi colpisce in particolare la precisazione sui contenuti.

“Di cosa trattano? Niente di impegnativo. Pare piaccia. «Prendere in giro i ragazzi su Tinder»; «Le cose che fanno i ragazzi che le ragazze odiano»; «Tipi di persone che mi danno fastidio»; «Insicurezze». Sono alcuni dei titoli delle clip postate su YouTube da «jennxpenn»”.

Praticamente gli stessi contenuti di diversi blogger ben più grandicelli d’età, che, tuttavia, ne hanno cavato al massimo qualche like in più.

Stessa noia, diverso fatturato.

Pittoresco

Tutte queste persone che vivono come certi vecchietti di certi paesi, seduti su una seggiola fuori della porta di casa, tutto il giorno, a guardare quelli che passano, che poi sono gli stessi di qualche ora prima e delle ore future. Che poi sono gli stessi che un giorno staranno seduti sulle loro seggiole fuori della porta della loro casa. Che poi sono gli stessi. Gli stessi.

Sempre uguali, sempre uguali. Immobili, lì, su quella seggiola.

Che magari sono anche pittoreschi e carini da vedere, quando ti ritrovi per caso a passare in un paese. E quando passi, in quel momento, sei tu, sei tu quello che guardano passare e che non è lo stesso di qualche ora prima e non sarai lo stesso delle ore future. E allora diventi quello nuovo da guardare, lì, da quella seggiola sempre nello stesso angolo di spazio.

E sono pittoreschi e magari chiedi anche di scattare qualche foto. Possibilmente in bianco e nero, che fa molto foto d’epoca o testimonianza e soprattutto fa molto pittoresco.

Carini sì. Ma solo se ti ritrovi per caso a passare in un paese. Perché ti ci voglio, invece, a rimanere a guardarli, così come loro guardano gli altri passare. Restare giorni e giorni e guardarli seduti su quella seggiola, sempre nello stesso angolo di spazio.

Ecco. A osservare certe persone, quando ti ritrovi a passare per caso, si ha lo stesso effetto. Toh! Guarda! Sono ancora lì. Identici, immobili, sempre uguali.

Sempre a dire le stesse cose, a fare le stesse cose, con le stesse facce, con gli stessi vestiti, con le stesse espressioni, con le stesse idee, con le stesse parole.

Pittoreschi. Molto pittoreschi…

E allora facciamo così.

Facciamo che vi scatto una bella foto. Magari in bianco e nero. Come testimonianza, come foto d’epoca. Ma poi andatevene pure affanculo.

Che io preferisco essere quella che passa e non è la stessa di qualche ora prima e non sarà la stessa delle ore future.